Gabriele D'Annunzio

Vita

Le ambizioni di un giovane esteta

Nasce a Pescara nel 1863 compie gli studi liceali nel collegio Cicognini di Prato dove si distingue sia per la precocità dell'ingegno sia per l'acceso individualismo e l'insofferenza per la vita del collegio. Dichiara di desiderare un “vivere inimitabile”. Si trasferisce a Roma dove scrive i versi di Canto Novo, scrive anche il romanzo Il piacere.

Suggestioni europee

Pressato dai creditori si trasferisce a Napoli, si accosta al pensiero di Nietzsche e inizia l'amicizia con l'attrice Eleonora Duse. Scrive il romanzo Le vergini delle rocce ispirato al mito del superuomo.

Il successo politico e letterario

D'Annunzio viene eletto deputato per l'estrema destra con lo slogan di “deputato della bellezza”. Si trasferisce a Settignano nella villa ribatezzata “La Capponcina” vicino alla Duse e si considera un signore del Rinascimento. Collabora con “Il Marzocco” una rivista dell'estetismo fiorentino e scrive altre opere teatrali; nel 1900 termina il romanzo Il fuoco e comincia le Laudi del cielo del mare della terra e degli eroi in versi, di questa opera fa parte anche Alcyone. Passa ai banchi parlamentari dell'estrema sinistra poi per i debiti va in “asilo volontario” in Francia.

Il poeta della guerra

Nel 1915 su invito del governo torna in Italia anche perché la situazione dei suoi debiti in Francia era diventata insostenibile, si arruola come volontario e prende parte ai combattimenti compiendo imprese coraggiose. Durante i tre mesi di convalescenza per la perdita di un occhio riesce a scrivere su liste di carta i frammenti di Notturno, dopo essersi ripreso partecipa alla battaglia dell'Isonzo forzando il blocco della flotta austriaca ed entrando nel golfo di Fiume.

L'impresa di Fiume

Finita a guerra si dichiara profondamente deluso dal trattato di pace. Organizza una “legione” di volontari malgrado l'opposizione del governo, occupa con un colpo di mano la città di Fiume. Qui il “Comandante” si dichiara dittatore e la “Reggenza del Carnaro” viene terminata con la forza dell'esercito italiano.

Un mito tra le reliquie del passato

D'Annunzio si ritira nella casa-museo che egli stesso chiamava “Vittoriale degli italiani” la villa di Cargnacco. Una forte diffidenza lo divide da Mussolini anche se è proprio lui che ha anticipato molti aspetti del fascismo con i suoi comportamenti. L'unica opera di rilievo è Libro segreto. Muore nel 1938.

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