Giuseppe Ungaretti

Giuseppe Ungaretti

Vita

Nacque ad Alessandria d'Egitto nel 1888, rimasto orfano di padre visse ad Alessandria la prima giovinezza, poi si trasferì a Parigi dove frequentò i principali esponenti dell'ambiente culturale. Pubblicò le sue prime poesie sulla rivista Lacerba. Quando scoppiò la prima guerra mondiale rientrò in Italia e si arruolò volontario come fante sul Carso contro gli austriaci. L'esperienza della guerra lo segnò profondamente ispirandogli le liriche Porto sepolto e Allegria si naufragi, alla fine della guerra ritornò a Parigi e sposò Jeanne Dupoix. Inizia a lavorare presso l'ambasciata italiana e collabora con il quotidiano Il Popolo d'Italia. In seguito aderì al fascismo e si trasferì a Roma dove ebbe una crisi spirituale che lo riavvicinò alla fede cattolica, in questo periodo esce Sentimento del tempo. Andò poi a vivere in Brasile per insegnare lingua e letteratura italiana all'università di San Paolo, la morte del figlio lo lasciò sconvolto e tornato in Italia fu accolto bene dal fascismo. Nel 1943-44 l'occupazione nazista di Roma lo impressionò molto e tutta questa sofferenza ispirò i versi del libro Il dolore. Dopo la guerra fu criticato per il suo appoggio al fascismo ma i suoi libri diventavano sempre più famosi. Uscirono le ultime raccolte La terra promessa, Un grido e paesaggi, Il taccuino del vecchio e Vita d'un uomo. Ungaretti morì a Milano nel 1970.

Opere

L'Allegria di naufragi

Ungaretti esordì con la raccolta intitolata Il porto sepolto, la pubblicazione avvenne perché un tenente che lo vide scrivere su dei pezzi di carta in trincea decise di stampare, nella sua tipografia, un libricino contenente quelle poesie. L'opera diventa poi parte di una raccolta più ampia che era Allegria di naufragi. Il nuovo titolo voleva sottolineare che sia nell'esperienza di guerra che nella condizione umana gli estremi si toccano e s'intrecciano e quindi che dal disastro della guerra e dal naufragio dell'umanità si può forse dischiudere la gioia di ricominciare, l'Allegria. Tutte le poesie dell'Allegria sono datate e hanno anche il nome del luogo dove sono state composte. Il poeta rinuncia quasi del tutto alla punteggiatura e alle rime per mettere in evidenza le singole parole, i versi sono brevissimi e il ritmo è spezzato dalle pause. Le parole acquistano una grande carica emotiva e l'autore da più importanza all'analogia che al discorso logico.

Sentimento del tempo

È il secondo grande libro di Ungaretti, egli abbandona lo scenario della guerra del Carso e ambienta le sue poesie a Roma o nelle campagna romana. Prevalgono i temi più meditativi del sentimento del tempo, cioè del passare delle stagioni e del cammino della storia, oltre alla riflessione sulla morte. Usa un lessico più letterario, alto, meno frammentario e più ambizioso. La tecnica dell'analogia diventa dominante.

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