Poetica

Pirandello è stato condannato a vivere nel secolo della disillusione in cui vi sono state la crisi postrisorgimentale e la crisi della cultura positivistica e dei miti del progresso e delle certezze. In un saggio parla della relatività dei punti di vista; la storia diventa discontinua, non ci sono più rapporti di causa ed effetto. La crisi generale si accompagna poi alla crisi dell’individuo: la personalità degli uomini cambia a seconda delle convenienze. La forma è una maschera che l’individuo è costretto ad indossare, frutto delle convenzioni. Questa maschera è precaria (relativismo psicologico). Ognuno deve accettare la propria maschera e recitare il ruolo assegnatosi. La maggioranza degli uomini accetta questa condizione, alcuni la accettano per ridicolizzare le convenzioni sociali. L’altra strada è quella in cui si guarda vivere, estraendosi dalla realtà. Dato il relativismo, la conoscenza della realtà diventa illusoria. Non c’è più una verità assoluta, ma tante verità quante le persone. Poetica dell’umorismo: il comico si limita a cogliere il contrario (ci ride su e basta), l’umorista invece riflette, passa dall’avvertimento del contrario al sentimento del contrario. Egli mescola comico e tragico, incitando alla riflessione e alla compassione. L’opera umoristica risulta scomposta, disordinata, si occupa dei dettagli apparentemente insignificanti perché vuole rappresentare il carattere scomposto e caotico della vita.

L’itinerario di uno scrittore sperimentale

Pirandello scrisse sette romanzi: L’esclusa, Il turno (rapporto coniugale come pura forma esteriore), Il fu Mattia Pascal, I vecchi e i giovani (la crisi del Mezzogiorno e dell’Italia postunitaria), Suo marito (racconta di una scrittrice famosa e il suo sprovveduto marito), Si gira… (mondo del cinema) e Uno, nessuno e centomila. In tutti i romanzi si trova una predisposizione alla riflessione, alla meditazione filosofica o parafilosofica; in essi racconta la vita così com’è, il vero si amplia a dismisura, fino a comprendere la realtà e il sogno, la ragione e la follia. La critica però parla di antiromanzi, diversissimi dai romanzi ottocenteschi tradizionali: ironia, paradosso e dissacrazione per il culto borghese delle forme; linguaggio medio e uno stile anonimo; l’unica forma possibile sarà l’analisi. Scrittura teatrale: Maschere nude, una sorta di presceneggiatura. 44 testi teatrali nella forma del dramma in tre atti. Il primo gruppo è quello delle commedie in dialetto siciliano (es. La giara e La patente). Altri testi sono: Così è (se vi pare), Uomo dal fiore in bocca (il cui protagonista è un malato di cancro posto a confronto con la morte), Sei personaggi in cerca d’autore (teatro nel teatro) e l’incompiuto I giganti della montagna.

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