Giovanni Pascoli

Vita

L'infanzia e la morte del padre

Nasce a San Mauro di Romagna (Forlì) nel 1855, il padre è fattore della vasta tenuta dei principi Torlonia. Pascoli entra del collegio dei padri Scolpi e il suo papà viene ucciso da sicari sconosciuti.

Gli studi fino alla laurea

Termina a Firenze e poi a Cesena gli studi liceali e grazie ad una borsa di studio si iscrive alla facoltà di Lettere di Bologna dove insegnava Carducci. Aderisce al movimento socialista rivoluzionario e viene arrestato per aver partecipato ad una dimostrazione filoanarchica, viene poi assolto al processo. In seguito il socialismo di Pascoli si attenua trasformandosi in un generico umanitarismo, una specie di religione pacifica ma anche nazionalistica e patriottica.

L'insegnamento e la fama letteraria

Comincia una lunga carriera d'insegnamento come docente di latino e greco nei licei. Prende in affitto una casa a Castelvecchio di Barga dove vive con le due sorelle rimaste. Vince dei concorsi internazionali di poesia latina ed è chiamato ad insegnare all'università di Bologna dove muore nel 1912.

Il “nido” domestico e la paura della vita

Quella di Pascoli fu una vita povera di eventi esteriori e svolta in pochi luoghi, tornava nella sua casa di Castelvecchio ogni volta che gli era possibile. La sua tendenza a rimanere chiuso nel “nido” di domestico si spiega con la fondamentale paura di vivere, sentimento che ostacolò anche i rapporti con le donne e l'amore. Da qui la sua “disperazione” per il fidanzamento e il matrimonio della sorella Ida . A quel tradimento del nido Pascoli e l'altra sorella risposero rifugiandosi nella casa di Castelvecchio.

Poeta e società: la diversa posizione di Pascoli e D'Annunzio

Pascoli e D'Annunzio sono completamente diversi fra loro. L'uno vive isolato, l'altro come brillante uomo di società; l'uno fedele a pochi luoghi, l'altro avventuriero senza fissa dimora; Pascoli era avaro, pignolo e propenso all'invidia, D'Annunzio invece fu prodigio nelle spese, capace di amicizie, uomo di molti amori e molti debiti. Pascoli inoltre idealizzo il mondo contadino nel nido familiare, D'Annunzio teorizzò il disprezzo della folla e della gente comune in nome della preminenza di pochi “uomini superiori”.

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