Lo stile

I suoni: uso delle onomatopee

u piano fonico Pascoli fa largo uso dell’onomatopea ad esempio “lo sciabordare delle lavandare”, non sono strettamente naturalistiche. Il loro scopo non è soltanto quello di evocare i rumori effettivamente esistenti in natura, ma anche quello di creare nuove suggestioni ed evocazioni, spesso percepite come minacciose e inquietanti

La scelta lessicale: diversi livelli di linguaggio

Pascoli sperimenta vari linguaggi perché usa il linguaggio raro e ricercato, il linguaggio settoriale e anche quello pregrammaticale.

La rivisitazione della metrica tradizionale:

Lo sperimentalismo pascoliano non abolisce la metrica, riutilizza sistemi metrici e ritmici molto tradizionali. Però rivisita queste forme con accenti e ritmi del tutto inediti: talora spezza il verso in puntini di sospensione, esclamativi e interrogativi per far percepire quanto sia pre-logico il discorso, talora rende il ritmo poetico come uno singhiozzo. In Pascoli è costante l'uso dell'analogia e la sinestesia.

UNA SINTASSI SOGGETTIVA

Prevale in lui una visione incerta e soggettiva, da qui derivano l’uso tipicamente pascoliano di frasi ellittiche e il ricorso sistematico alla coordinazione, anziché alla subordinazione e I periodi per lo più brevissimi. L’accostamento avviene in base a ciò che le parole stesse suggeriscono oppure per analogia.

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