Poetica

Lo sperimentatore delle possibilità delle parole:

Molteplici furono i generi letterari praticati da D'Annunzio, la sua opera si ispira al sperimentalismo, seppe accogliere e riproporre gli spunti letterari più diversi combinando modelli antichi e e moderni e rivisitandoli secondo le proprie tecniche letterarie. D'Annunzio era poi solito appropriarsi di pagine, idee e spunti altrui, veri e propri furti letterari di cui rivendicava le ragioni della propria libertà di artista.

Un letterato aperto al nuovo:

L'autore coltivava molteplici interessi letterari e culturali:

  • il decadente

  • il superuomo

  • il modernista

  • nell'industria culturale fu il primo scrittore italiano a intuire le grandi possibilità espressive del cinema, fu anche il primo a trovare il nome del primo magazzino italiano “La Rinascente” di Milano.

L'esteta e le sue squisite sensazioni :

D'Annunzio aspirava a un'esistenza d'eccezione e a vivere inimitabilmente a fare la propria vita come un opera d'arte. La parola chiave della sua poetica è “estetismo” e si esprime in tre forme:

  • culto della sensazione: l'apertura al trascendente e all'eterno, la sensazione diviene l'unico criterio terreno e pagano per conoscere la realtà

  • panismo(la natura è tutto) e vitalismo: tende a collocare la vita del uomo “dentro” la vita della natura. Questa è l'esperienza cantata soprattutto nei versi di Alcyone

  • assenza di gerarchie: l'esteta si pone al livello delle cose; il mondo in cuoi si aggira non ha più ordine o gerarchie, da cui deriva la frammentarietà dell'arte dannunziana.

Il creatore d'immagini :

Dall'estetismo deriva l'intenzione del poeta di diventare “supremo artefice”. Egli stesso si definiva “poeta dell'Imaginifico”, il creatore di immagini attraverso suoni ricercati e parole preziose e rare. Il poeta artefice è quindi poeta-mago e poeta-tribuno perché è in grado ora di toccare le corde di pochi lettori scelti ora di usare l'arte per dominare la folla. La poetica dell'artificio dilata all'infinito le forme del linguaggio esercitando un costante dominio su di esso.

L'artista e la massa :

D'Annunzio aveva un pubblico borghese desideroso di nobilitarsi intellettualmente, a loro lui forniva modelli neoaristocratici di vita sfarzosa e gaudente dell'uomo superiore. Il dannunzianesimo divenne un vero fenomeno di costume anche tra i ceti esclusi dalla ricezione letteraria. Ufficialmente D'Annunzio proclamava il disprezzo della folla: appariva nelle cronache giornalistiche, collaborava con i giornali alla moda, pubblicava con gli editori più importanti, scriveva sceneggiature per il cinema. La relazione con la Duse o altri episodi scandalistici della sua vita servivano a divulgare l'immagine del poeta di lusso che non si limita a descrivere gli amori proibiti ma li vive nella realtà. Tale attività di auto-promozione interessava diversi aspetti, per esempio era molto attento al libro come oggetto prezioso sceglieva personalmente i caratteri di stampa e i frontespizi, ingaggiava incisori e illustratori.

I romanzi del superuomo:

Sette romanzi tra il 1889 e il 1910:

  • Il piacere

  • Giovanni Episcopo: Giovanni è un individuo povero e solo che alla difende il proprio onore di marito tradito con un delitto

  • L'innocente: sui conflitti che intorbidano l'animo del protagonista Tullio Hermil e compromettono la sua vita famigliare, egli accoglie un il bambino frutto della relazione extraconiugale della moglie poi pero se ne pente e lascia morire “l'innocente” in una notte fredda

  • Il trionfo della morte: traduce l'amore sensuale di Giorgio Aurispa e Ippolita Sanzio in immagine della decadenza e della morte che attende i due amanti

  • Le vergini delle rocce: romanzo politico il cui protagonista Claudio Cantelmo va in cerca di una donna con cui generare un figlio-superuomo in grado di salvare l'Italia dal degrado civile e sociale

  • Il fuoco: il cui protagonista è il poeta-profeta “maestro del fuoco” e annunciatore di una nuova religione della bellezza in tutto superiore alla volgarità della folla

  • Forse che sì forse che no: storia di Paolo Tarsis eroe aviatore e automobilista, superuomo “modernizzato”; invece la protagonista femminile Isabella è una donna fatale e irresistibile ma vittima della gelosia e della follia.

L'individualismo del superuomo:

Scrisse i romanzi del superuomo a partire da Le vergini delle rocce, i primi romanzi a eccezione di Giovanni Episcopo contengono elementi anticipatori della concezione del superuomo come l'individualismo dei protagonisti. Appare inoltre una parentesi temporanea con il motivo della bontà in Giovanni Episcopo e L'innocente, l'autore ispirato da Dostoevskij voleva sperimentare il racconto psicologico e spirituale ma l'esito finale è una sgradevole impressione di falsità.

Sperimentalismo e antiromanzo :

Un ulteriore elemento che accomuna i romanzi dannunziani è lo sperimentalismo, i fatti e i caratteri si riducono a vantaggio de altre componenti:

  • il simbolismo

  • la prosa dal sapore lirico-musicale

  • presenza di dimostrazioni, commenti,elementi ideologici e saggistici.

Il motivo della decadenza e del “trionfo della morte”:

Il trionfo della morte evidenzia il tema della decadenza, l'esteta e il superuomo conoscono spesso la sconfitta e l'incapacità di vivere, cosa che genera uno stridente contrasto con la potenza del superuomo. La donna viene spesso dipinta come fatale misteriosa e lussuriosa, appare quasi sempre superiore all'eroe maschile, in grado di dominarlo tanto con la volontà quanto con la sessualità. Tutti i suoi romanzi presentano tematiche decadenti del disfacimento, della corruzione e della morte.

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