Opere

La poesia dannunziana

Gli esordi giovanili: il Decadentismo in versi

Appena 16-enne scrive Primo vere, la seconda edizione del libro fu preceduta dalla notizia della morte dell'autore la trovata della falsa morte mise in evidenza la spregiudicatezza del poeta. Canto novo era caratterizzata da: accesa sensualità, immersione “panica” nella natura, vibrazione di luci e colori e ricerca di musicalità. Intermezzo di rime viene segnalato per l'accentuato erotismo e per gli atteggiamenti estetizzanti. La Chimera ha un lessico ricercato, le sonorità antiche rinviano al raffinato Decadentismo.

Una pausa dai sensi: il Poema paradisiaco

Il Poema paradisiaco ha come tema la "bontà", il poeta immagina di tornare al contatto con le cose dell'infanzia. Questo ripiegamento interiore si esprime con toni più smorzati e malinconici che sembrano presagire la successiva poesia dei crepuscolari.

L'enciclopedia in versi delle Laudi

Vuole scrivere un grande libro in versi dove raccontare la sua visione pagana del mondo costruito sulla bellezza e la gioia di vivere. Nasce così l'idea delle Laudi del cielo, del mare, della terra e degli eroi, il progetto prevedeva 7 libri(a quanto pare ha scritto solo 5): 1. Maya (viene utilizzato il verso libero). 2. Elettra, dove agisce l'ideologia nazionalistica e superomistica. Presenta un tema guerresco. 3. Alcione dove il tema principale è l'unione tra uomo e natura. 4. Merope che viene scritto per celebrare la guerra in Libia. 5. Asterope che viene scritto in occasione della prima guerra mondiale.

Il vero tema del libro è l'istintiva felicità prodotta dalla fusione corporea con la natura.

Prosa “notturna”

Una nuova scrittura per la prosa

Il suo ultimo romanzo è Forse che sì forse che no , in seguito il suo interesse per la prosa si espresse in opere più brevi per lo più ispirate alla memoria autobiografici o al “frammento” di tono poetico.

Notturno, il libro più “novecentesco” di D'Annunzio

Costretto all'immobilità dopo la perdita di un occhio riusciva a scrivere su strisce di carta frasi brevissime, Notturno rappresenta il momento più alto dell'esplorazione delle ombre ossia la scrittura autobiografica in cuoi la frase veloce e impressionistica si sostituisce allo stile oratorio di un tempo; e il tono intimo e perplesso prende il posto dell'ideologia superomistica del dominatore. Perciò molti studiosi considerano Notturno come l'opera più moderna di D'Annunzio.

Canto Novo

La sensualità dell'estate mediterranea

Nasce dall'ispirazione di un ambiente fisico dell'estate mediterranea. Protagonisti sono due giovani amanti che vivono in simbiosi con la natura tra le selve abruzzesi e la calda onda marina. Il motivo fondamentale di Canto novo è proprio la scoperta della natura come corpo e del proprio corpo come natura: il mondo si annulla nell'io e viceversa secondo un fondamentale motivo che si ritrova in tutti gli autori del primo Decadentismo. L'io-poeta si percepisce come una scintilla di vita nel gran fuoco universale nel gran corpo vivente e animato della natura; perciò ambisce a fondersi in questa che è per lui l'unica possibile divinità.

Una patina classicheggiante per rivestire l'istinto vitale

Utilizza immagini e termini sacrali e al panismo unisce il vitalismo. Emergono qua le vibrazioni erotiche: ora la protagonista appare in mezzo alla natura come la “bella stornellatrice” ora sotto le forme agili dell'antilope.

Il piacere

La vita come un'opera d'arte

Il piacere segna il momento più estetizzante di D'Annunzio, l'autore si autoritrae nel giovane Andrea Sperelli il quale disprezza le forme volgari di vita, egli è una figura artificiosa e finta che intrattiene un rapporto ambiguo, ora passionale ora distaccato, con gli oggetti e le persone.

Debolezza morale e di analisi psicologica

Il libro presenta scarse capacità introspettive; le figure femminili sono appena abbozzate, quasi dei fantasmi nati dal desiderio di abbandonarsi al piacere di Andrea. L'autore fa frequente ricorso ai flashback, il racconto si allontana così dall'oggettività ottocentesca.

Alcyone

La “grande Estate” e il suo declinare

Alcyone è il capolavoro della poesia dannunziana, 88 componimenti che costituiscono il diario lirico di un'estate realmente trascorsa tra Fiesole e Versillia. Alcione era una delle Pleiadi dell'antico mito greco che viene trasformata in un uccello marino. La prima sezione celebra il paesaggio tra la primavera e l'estate; la seconda sezione celebra la pienezza dell'estate sullo sfondo della pineta e del mare toscano; la terza sezione celebra il motivo della “metamorfosi” della natura in forme umane, estate in figura femminile; la quarta sezione ripropone il tema della personificazione della natura; la quinta sezione celebra il passaggio tra l'estate e l'autunno.

Il superuomo immerso nella natura

Il poeta-superuomo si lascia alle spalle l'eroismo civile e guerresco di Elettra per dedicarsi a cantare la “grande Estate”. Vede la natura come un grande corpo animato che usando i sensi coglie sapori, odori, vibrazioni di tutto ciò che vive. È il trionfo dell'estetismo e del vitalismmo.

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