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Il poeta “classico” del Novecento italiano:

La poesia di Montale può essere suddivisa in tre stagioni poetiche fondamentali, ciascuna delle quali segnata da un ambiente caratteristico di vita e lavoro: Liguria, Firenze e Milano.

La stagione ligure, “Ossi di seppia”:

La prima stagione, quella ligure, si lega a Ossi di Seppia: un ambiente marino, sullo sfondo delle Cinque Terre liguri, dove il poeta coglie i segni dello sfaldarsi dell'esistenza, lo sgretolarsi di ogni forma illusoria della vita. Il paesaggio ligure quindi assume un valore oscuro e tragico chiamato da montale "Male di vivere".

La stagione fiorentina, “Le occasioni” e “La bufera”:

“Le occasioni” matura nel clima raffinato dell'Ermetismo, è un colloquio del poeta con le occasioni della memoria e con le figure femminili. Nasce così l'illusione di poter cogliere e vivere l'essenza della vita ma rimane deluso poiché è appunto solo un'illusione. “La bufera e altro” racconta la tragedia della guerra con i dittatori, le discriminazioni razziali, lo sterminio e i campi di concentramento. È cosi che la storia entra nei versi di Montale solo di riflesso,la sua non è mai una denuncia diretta o una poesia politicamente impegnata.

La stagione milanese, “Satura” e gli ultimi libri:

“Satura” è caratterizzata da uno stile diaristico e “basso”, il poeta colpisce con ironia la farsa umana. Il suo bersaglio polemico sono le pretese delle ideologie di guidare il mondo e le falsità della comunicazione di massa. In tal modo con gli ultimi libri riprende l'atteggiamento negativo tipico della sua prima raccolta dove spiccava il verso “codesto solo oggi possiamo dirti/ ciò che non siamo, ciò che non vogliamo”.

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