Poesie

Ossi di seppia:

La polemica antifascista:

Si trattava di un libro di rottura che infrangeva una tradizione di poesia aristocratica. Erano gli anni in cui il fascismo si mutava in dittatura per mezzo delle leggi speciali che imponevano un regime totalitario. Giovanni Gentile riteneva che il pensiero fosse in grado di ricreare il mondo. Il libro di Montale esprime una posizione ben diversa: il compito della poesia è sì quello di tendere all'assoluto, ma essa poi non può che darci la negatività del mondo. Il pensiero per montale non è in grado di creare un mondo reale ma solo desideri, ombre e fantasmi.

Il paesaggio ligure:

L'osso di seppia è l'umile cartilagine del mollusco che risulta visibile solo quando l'animale è decomposto, l'immagine fa pensare a un detrito sbattuto dalle onde e ad un oggetto disidratato.

I segni del negativo e la ricerca del “varco”:

Due elementi in particolare hanno un ruolo decisivo nel paesaggio ligure del libro: -da un lato il mare, visto come simbolo positivo perché è sempre immutabile e perfetto, è vasto e espelle ogni impurità dal fondo, levigando e ripulendo ogni incrostazione; -dall'altro la terraferma, visto come simbolo negativo perché viene raffigurata soprattutto al momento del meriggio assoluto, quest'ultima è l'ora più caratteristica di “Ossi di seppia”. Il contesto tipico del libro è precisamente il terreno spaccato dal sole, la vegetazione colta non nel suo momento di rigoglio ma in quello della sofferente resistenza al vento. Questa terraferma assolata e riarsa raffigura in modo diretto e illuminante il senso della negatività. La ricerca della verità e vana perché la rete o il muro che circondano e imprigionano l'uomo gli tolgono la vista e sono per lui invarcabili. Anche il motivo del tempo contribuisce a dare il senso della sconfitta, l'unico bene, o presunto tale, è “la divina Indifferenza”.

Il simbolismo e l'alternanza prosa/poesia:

L'attaccamento di Montale alla realtà non è realismo in senso stretto, lui utilizza oggetti e situazioni quotidiane in chiave simbolica, cioè per esprimere altro. In lui il realismo convive con il simbolismo.

Le occasioni:

La poetica dell'oggetto emblematico:

Prende le distanze dall'Ermetismo, mantiene invece uno stretto legame con l'oggetto che per lui rappresenta il sentimento, per questo motivo tacerà il sentimento che era all'origine della poesia.

Il valore del ricordo:

La vita interiore del poeta e l'io soggettivo diventavano i protagonisti dell'opera, il ricordo appare costantemente minacciato perché è molto difficile riattingere il passato. Il poeta cerca di riappropriarsi del passato cogliendolo in continuità con il presente l'implacabile devastazione operata dal tempo su ogni cosa, ricordi inclusi.

Cinzia e le altre:

La tematica è quella della donna, in questo caso Cinzia, che può svolgere un'opera essenziale anche se nemmeno lei è la salvatrice dell'io e del mondo. Cinzia e tutte le altre sono creature idealizzate, assomiglia a Laura di Petrarca più che a Beatrice di Dante.

La bufera e altro:

La poesia montaliana a diretto contrasto con la storia:

Montale introduce nella sua poesia nuove tematiche storiche, le liriche confluite nella raccolta furono concepite durante la guerra, la bufera che da il titolo alla raccolta e alla prima lirica è infatti la guerra, tragedia collettiva dalla quale nessuno può salvarsi. La storia incalza con i suoi orrori ma nel libro l'attualità è sempre indiretta, trasfigurata sullo sfondo di immagini allegoriche non semplici da decifrare. I defunti sono simili alle ombre. La donna ha un ruolo salvifico e il poeta è laico.

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