Mastro Don Gesualdo

Con quest'opera Verga abbandona la visione corale dei “Malavoglia” per concentrarsi su un soggetto individuale e scavare nella sua vita e nella sua interiorità.

La prima parte: la roba, l'amore

La parte più ampia è la prima, quasi un romanzo nel romanzo, Verga vi ricostruisce la biografia di Gesualdo, con una precisione analitica. L'attenzione si sposta via via sull'ascesa del protagonista, il racconto procede al duplice asse roba-amore: all'assillo della ricchezza corrisponde il matrimonio di prestigio. Tuttavia il matrimonio tra lui e Bianca diventa per lui una trappola in quanto i due sposi si rivelano estranei e reciprocamente sconosciuti.

La seconda parte: ascesa e caduta del protagonista

Racconta l'ascesa sociale di Gesualdo: aderisce ai moti carbonari perchè il concetto di rivoluzione diventa un'occasione di acquisizione di potere. Da mastro diventa don, poi comincia il declino psicologico e affettivo, ma anche fisico. Non riesce a farsi accettare dalla figlia, ciò che gli resta è il titolo mastro-don e muore disprezzato dal genero e dalla figlia. L'antieroe e il racconto interiorizzato Gesualdo è un antieroe, in certi punti Verga usa il monologo interiore.

Il senso della morte e della decadenza Tutto muore, la casa , la roba, la compagna e gli uomini. La malattia è sintomo di una sconfitta generale.

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