La guerra civile italiana
A livello economico vi era uno sfruttamento delle materie prime, dei rifornimenti alimentari e della manodopera, con un aumento della deportazione coatta in Germania di forza-lavoro. Ben presto cominciò il razionamento dei generi di prima necessità attraverso una tessera che dava diritto a ricevere razioni di cibo. Ci fu uno sviluppo del mercato nero. La Resistenza era animata su basi volontarie da chi si rifiutava di subire la dominazione tedesca o italiana: inizialmente si limitò ad attività di spionaggio e sabotaggio, ma diventarono sempre più numerose ed organizzate. Hitler formò speciali gruppi operativi destinati all’eliminazione di tutti coloro che manifestavano ostilità al regime, con fucilazioni di massa di ebrei, militanti comunisti e zingari, e coloro che non venivano uccisi erano messi nei campi di concentramento e sterminio (casi delle Fosse Ardeatine e di Marzabotto). La violenza dell’esercito comunista di Tito portò a persecuzioni e azioni di pulizia etnica ed esecuzioni di massa dove gettavano le persone nelle foibe.
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