La guerra fredda
1945-1954: LA GUERRA FREDDA IN ASIA E LA CORSA AGLI ARMAMENTI
La Corea, possesso giapponese, al termine del conflitto mondiale era stata occupata a nord dalle truppe sovietiche e a sud da quelle americane. Il rifiuto sovietico di far svolgere libere elezioni portò alla nascita di due stati separati: Corea del Sud (Seul, regime nazionalista dittatoriale) e Corea del Nord (partito comunista). La Corea del Nord, forte dell’appoggio cinese e sovietico occupò la capitale del Sud. Gli Stati uniti intervennero militarmente, iniziando un conflitto di tre anni. L’armistizio riconfermò la precedente ripartizione militare. Nel 1951 entrarono nella Nato la Grecia, la Turchia e la Germania occidentale, nel 1955 i paesi dell’Est stipularono il Patto di Varsavia.
1953-1963: LA “COESISTENZA PACIFICA” E LE SUE CRISI
Nel 1953 ci fu un allentamento della tensione fra i due blocchi, infatti morì Stalin. Nikita Krusciov partecipò a una conferenza per il disarmo e si riconciliò con Tito. Egli parlò della necessità di una coesistenza pacifica tra comunismo e capitalismo, e nel XX congresso denunciò gli errori e i crimini commessi da Stalin, con successiva destalinizzazione. Sciolse così il Kominform, ma non eliminò il regime poliziesco. In Polonia ci furono delle proteste (Poznan) che portarono a un compromesso: si verificò una moderata apertura di relazioni commerciali con il mondo occidentale. L’Ungheria intendeva abbandonare il Patto di Varsavia, ma l’Urss fece intervenire l’esercito. In America, Kennedy si impegnò in alcuni settori: la disoccupazione e le assicurazioni sociali, l’educazione, l’assistenza degli anziani, l’integrazione razziale e la parità dei diritti civili per tutte le minoranze. In politica estera seguì la via della coesistenza pacifica di Krusciov senza voler rinunciare al predominio americano. Rilanciò anche il programma spaziale per mettere piede sulla Luna. Una nuova crisi internazionale scoppiò in Germania. L’aumento di gente che lasciava Berlino Est portò alla chiusura del confine tra Berlino Est e Berlino Ovest, con la costruzione di un muro. A Cuba, Fidel Castro assunse il potere. Sulla base di un programma di ispirazione socialista confiscò le grandi proprietà terriere per distribuirle ai contadini, nazionalizzò le raffinerie petrolifere straniere ed espropriò dei beni le numerose società straniere. Gli Stati Uniti decretarono un embargo e la rottura di ogni rapporto diplomatico con Cuba. Kennedy appoggiò l’operazione di un corpo di spedizione che fallì nella baia dei Porci. Krusciov ne approfittò e creò nell’isola una base di missili. Finì con un compromesso: Krusciov acconsentì allo smantellamento delle basi a Cuba in cambio dell’impegno degli USA a rinunciare a ogni intervento sull’isola. Nel 1963 Stati Uniti, Unione Sovietica e Gran Bretagna firmarono a Mosca un trattato che prevedeva la messa al bando degli esperimenti nucleari nell’atmosfera, nello spazio e nelle acque, ammettendo quelli sotterranei. Nello stesso anno Kennedy venne assassinato a Dallas. L’ipotesi più plausibile è che i mandanti si sentivano danneggiati dalla politica progressista di Kennedy. Krusciov venne sostituito da Brezney. Il pontefice Giovanni XXIII promulgò la Pacem in terris e la Mater et magistra. Infine convocò il Concilio Vaticano II per stabilire un dialogo costruttivo con i popoli di tutti i continenti. Fu il successore Paolo VI a chiuderne i lavori.
Last updated